di Daniele Marletta
Roberto Crinò, Le coincidenze significative, Ensemble, 2018
Oltre che poeta, Roberto Crinò è autore di canzoni ed egli stesso cantante. Questo trasparisce bene dai testi di questa raccolta non scontata, sebbene a volte acerba.
È una raccolta che ha una attenzione particolare per le parole, una attenzione con qualche eco montaliano, che fonde scrittura poetica e toni a volte prosastici. Molti di questi componimenti potrebbero effettivamente essere canzoni.
Scrive giustamente Maria La Bianca nella Prefazione alla raccolta che sono «proprio loro, le parole così accurate, ad avere voce propria, oltre il sentire di chi fa poesia. Perché questo è il tema delle coincidenze significative, la vita che si fa poesia attraverso l’amore e le sue contraddizioni.»
Emerge nella scrittura di Crinò una sorta di narrazione poetica in cui si mescolano momenti del paesaggio geografico, storico e umano della Sicilia, terra di nascita e residenza dell’autore, con echi del suo passato letterario.
Concludiamo riportando qui di seguito La fenice, componimento di apertura della raccolta.
E Ciàula riemerse,
guidato dalla chiarìa lunare
tornò in superficie,
appena fuori dal tunnel,
posò a terra il pesante carico.
E Ciàula corse,
nella campagna d’argento,
finalmente consapevole,
si portò il fardello delle ferite,
ma non si voltò più indietro.
Dice che partì per l’America,
feroce come un leone,
rinato come la fenice.
Dice che si mise su un treno,
quello che solo la notte,
attraversa i sogni umani.
E Ciàula sorrise,
il pensiero rivolto oltre,
carico di tutti i sospiri
e le sconfitte dei suoi antenati,
celebrò la vita.
E Ciàula pianse,
per tutta la gioia fin lì ignota,
scrutò il grande placido astro
e gli prestò giuramento solenne,
sarebbe stata sempre sua guida,
scintilla, lanterna, nuovo inizio… la Luna!
In quell’oceano di luminoso silenzio,
non aveva più paura del buio,
perché non se lo portava più dentro.
E Ciàula, se ne andò,
Via!