INTERVISTA CON LA SCRITTRICE PAOLA PICCHIONI

Cari Lettori,

oggi vi presentiamo, in questa nuova rubrica, la scrittrice Paola Picchioni. Picchioni

Paola Picchioni nasce a Fucecchio, si laurea in Lingue e consegue il Dottorato in Anglistica a Pisa. Pubblica saggi di critica letteraria e ha esperienze di traduttrice ed editor. Vince il premio speciale della giuria del Concorso InediTO 2013 con Colline Pisane. Pubblica alcuni racconti tra cui “Pensione Stella” in Profondo Blu e “Come un cane” in Sensi e Dissensi. Esce il primo romanzo Miraggio.it ed. Carmignani (2015) e partecipa al progetto leterario Cento di questi sogni ed. MdS (2016) con due flash fiction. A due anni dall’uscita di Miraggio.it, l’autrice pisana ritorna con il secondo volume dal titolo Figli di Un Mondo Nuovo, edito sempre da Carmignani.

Ciao Paola!

Parlaci della tua passione per la scrittura. Quando è nata e quanto è importante per la tua vita?

Ho sempre scritto fin da bambina, diari, lettere, articoli per i giornalini della scuola, inviti, commemorazioni, lettere formali per chi me le chiedeva, e persino i verbali a scuola quando ancora non esisteva la figura del verbalista. Ho cominciato a scrivere narrativa dieci anni fa quando un’amica di scuola, che ben conosceva questa propensione alla scrittura, mi ha spinta a farlo.

-Hai all’attivo due romanzi, di cui uno pubblicato recentemente. Come riesci a conciliare la tua professione di insegnante con “il mestiere di scrivere”?

In verità prima dei romanzi del ciclo di Miraggio.it ho scritto la raccolta di racconti Colline pisane pubblicata, diversi racconti e ancor prima un romanzo che è sempre nel cassetto, per cui dedico tutti i giorni di ferie a questa attività. In genere, non scrivo quando lavoro se non piccoli racconti; durante l’inverno in genere mi occupo solo delle presentazioni o della correzione delle bozze. Se ho lavorato intensamente ad un romanzo in agosto poi devo aspettare la settimana di Natale per riprenderlo, ma è probabile che lo termini l’estate successiva. E’ successo così con Miraggio.it (tre estati) e con Figli di un Mondo Nuovo (due estati).

-Secondo te, cosa può indurre un giovane oggi a preferire la lettura di un libro piuttosto che l’intrattenimento multimediale?

I genitori e gli insegnanti possono farlo, semplicemente obbligandoli. Io ho scoperto così la lettura! I miei insegnanti alle medie e liceo mi hanno obbligata e da lì ho cominciato. Non lo avrei mai fatto da sola, avevo la TV, le lezioni di piano, il teatro, gli amici. Nessun giovane lo farebbe mai! Quando leggi la vita si ferma! Come può un ragazzino pensare a fermare la propria esistenza per leggere delle pagine stampate o virtuali? L’adulto deve costringere il ragazzo a leggere e poi scatterà qualcosa da sé, che per qualcuno come me e te sarà una dipendenza che durerà tutta la vita; se non scatta pazienza!

-Nei tuoi romanzi tocchi questioni sociali di un certo spessore. Cosa è più importante per te: costruire una trama perfetta o suscitare la riflessione su alcuni temi?

Sono entrambe importanti. Una trama che funziona e far riflettere su come il mondo è cambiato e sta cambiando. Però ci tengo molto anche a “intrattenere”. Io sono felice quando mi dicono i lettori che si sono divertiti.

-L’idea di partenza di un tuo testo da cosa ha origine? Un pensiero, una suggestione, un’immagine…

Dipende dal tipo di libro che faccio. Per Colline pisane e il precedente ho voluto raccontare storie di tipo autobiografico quindi non ho fatto altro che cercare un filo conduttore e poi lavorare nella memoria facendo più un lavoro di regressione che non di creazione. Nel ciclo di Miraggio.it , invece, mi invento i personaggi a tavolino, costruisco delle trame e poi li lascio venir fuori da soli. Certe battute, certi eventi mi vengono in mente all’improvviso mentre sto facendo altro (cucinare, passeggiare, parlare con mio marito o gli amici… ) e corro ad appuntarmele nel file “Progetto” o sul cellulare se sono lontano da casa. Quel file si arricchisce di volta in volta anche mentre sto già scrivendo la prima bozza.

-Quali sono state e quali sono adesso i tuoi generi letterari e i tuoi autori preferiti?

Il mio preferito in assoluto è la poesia tanto che ho rischiato di diventare un ricercatore universitario del Dipartimento di Anglistica (ho un trascorso di collaborazione col prof. A.L. Johnson dell’Università di Pisa). Tuttavia, non ho mai osato scrivere una poesia, forse proprio per rispetto al genere! Credo, invece, che scrivere narrativa sia alla portata di tutti, o quasi, per cui non si faccia grossi danni se ci si prova!

-Essendo una scrittrice emergente, quanto è difficile, nel mondo di oggi, raggiungere il maggior numero di pubblico possibile?

E’ tanto difficile e spesso anche frustrante. Tuttavia, ho imparato ad accontentarmi dei miei pochi ma entusiasti lettori che mi riempiono di gioia ogni volta che esce un nuovo libro.

-Nella stesura di un romanzo quale è la parte più importante?

In parte ti ho già risposto. Nel ciclo che sto scrivendo i personaggi sono decisamente la cosa più importante, se funzionano loro, soprattutto i protagonisti, poi tutto il resto viene da sé.

Grazie a Paola Picchioni di aver risposto alle nostre domande. Le auguriamo un buon lavoro!cop_picchioni_ml

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