Sender Prager, disillusione yiddish

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di Chiara Rantini

Sender Prager è il nome del protagonista che dà il titolo a questo breve racconto di Israel Joshua Singer, il fratello meno noto del grande scrittore yiddish.

Nato alla fine del XIX secolo in quella parte d’Europa (Polonia, Galizia e Impero russo) dove fiorì la tradizione hassidica, fu autore di romanzi, racconti e articoli di giornali.

Sender Prager apparve per la prima volta a puntate sul quotidiano yiddish “Forvarts” nel 1937.

Sender Prager è un uomo solo dall’inizio della storia sino alla sua conclusione benché viva due solitudini di natura diversa. La prima solitudine, quella che il protagonista sperimenta da scapolo, nasce dall’egoismo, dal disprezzo verso il genere umano e dalla assoluta mancanza di valori. La sua vicenda esistenziale sembra destinata ad andare avanti in questo modo sino alla vecchiaia quando, come spesso accade nelle storie ebraiche, arriva inaspettatamente il momento del riscatto.

Sender Prager da avaro, sfruttatore e libertino titolare di un ristorante della Varsavia degli anni Trenta si trasforma in un uomo nuovo che sembra vivere un momento di conversione interiore. La svolta è rappresentata dal matrimonio che il rabbino pare offrirgli come unica via d’uscita da una vita squallida e senza scopo. L’illusione di un cambiamento però dura pochissimo tempo. La vita matrimoniale di Sender Prager fallisce miseramente già la prima notte di nozze. Il quarantenne titolare del ristorante si sente imbrogliato, defraudato, tradito proprio da chi aveva rappresentato per lui la possibilità di una redenzione al punto tale che questa ultima, irreparabile delusione condurrà il protagonista verso un percorso di veloce autodistruzione.

Un libro breve ma molto intenso in cui emerge chiaramente il disagio di una cultura, quella ebraica appunto, colta in bilico tra l’attaccamento alle tradizioni religiose e il rinnegamento delle stesse quasi a voler cancellare quella “differenza ebraica” che, negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, costituì motivo di vanto e di dolore della borghesia ebraica mitteleuropea. L’epilogo della vicenda sembra presagire, così come le atmosfere rarefatte e nebbiose della vecchia Varsavia, la fine di una civiltà travolta dalla furia del nazismo e della seconda guerra mondiale.

Israel Joshua Singer, Sender Prager, Adelphi, Milano, 2015

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